Plotino, nell'alveo della Tradizione misterica che dall'Orfismo si estende a Pitagora, Parmenide e Platone, ha ripensato i grandi problemi della filosofia in modo del tutto "originale" attuando al tempo stesso una grandiosa sintesi dell'intero pensiero antico. La sua filosofia presenta notevoli affinità con quella orientale contenuta nelle Upanisad o Vedanta. Il volume comprende un'Antologia plotiniana e una Bibliografia per argomenti, valido strumento per approfondire le conoscenze relative a Plotino e al suo pensiero.
«Le nostre teorie non sono nuove, ma sono state denunciate in maniera non completamente esplicita molto tempo fa; noi con le nostre dottrine siamo oggi esegeti di queste teorie, la cui intimità ci è testimoniata dagli scritti di Piarne». Con queste parole Plotino si presenta luale interprete e commentatore della filosofia Platonica, ma, in realtà, egli ha operato una grandiosa sintesi culturale dell'intero pensiero mitico. I temi del rapporto tra unità e molteplicità, tra intelletto e intelligibili, tra anima e nonno, già approfonditi da Platone, vengono ripresi da Plotino e rielaborati alla luce del confronto tra platonismo, aristotelismo, scetticismo, eclettismo e neopitagorismo, confronto che ha caratterizzato l'età ellenistica. Possiamo cogliere in Platone e Plotino dei punti di identità sia in riferimento al metodo operativo che alla finalità della filosofia. Il metodo operativo è quello della "dialettica", che si traduce in uno "stile di vita" che permette all'uomo di sciogliere i legami del mondo sensibile per farlo "ascendere" al mondo intelligibile e portarlo di grado in grado alla contemplazione-theoria. La filosofìa, quindi, assume in Plotino, come già in Platone, un carattere essenzialmente "realizzativo". Il misticismo plotiniano, scrive il Faggin, ha una sua nota inconfondibile proprio perché è esperienza realizzativa. La filosofia plotiniana presenta, inoltre, notevoli affinità con quella indiana; la visione metafisica dell'Uno, espressa da Plotino in questi termini: «L'Uno è privo di forma, anche li quella intelligibile... Chi dunque parla esattamente deve dire né "questo" né "quello"...» Enneadi, VI, 9, 3), è identica a quella delle 'Upanisad o del Vedànta Advaita di Samkara, che affermano: «Vi è soltanto l'Uno, il quale è senza secondo... restando tutte le altre modificazioni null'altro che distinzioni di nome e linguaggio...». Il lavoro del Faggin è un compendio storico-filosofico per lo studio e l'approfondimento, potremmo dire, dell'intera filosofia greca e di tutto ciò che da questa è derivato, in quanto l'opera di Plotino è l'espressione, nel modo più organico e unitario, di tutte le più valide e positive esigenze e aspirazioni dell'umanità in quella sua privilegiata apparizione storica che si chiama Ellade. Questa nuova edizione è stata arricchita da un'Antologia plotiniana che ha il merito di offrire al lettore la possibilità di attingere direttamente ai passi più significativi delle Enneadi in cui Plotino esprime i princìpi della sua dottrina. L'ampia bibliografia per argomenti, che chiude il volume, riguarda i temi fondamentali della speculazione plotiniana: la metafisica, la materia, il tempo e lo spazio, l'etica, l'estetica, la psicologia, l'astrologia, la magia, il pensiero politico, la mistica, ecc. Essa rappresenta un valido strumento di approfondimento e di studio sugli scritti che nel corso del tempo si sono ispirati a Plotino.I |